Un boutique hotel di sole 59 camere, sulla bellissima spiaggia di sabbia bianca di Palmar, costa est, sotto Belle Mare. È diverso dagli altri, per come viene proposto il soggiorno, per come si cerca la sintonia con l’altrove che si è appena raggiunto. Si propone come l’approdo felice, il porto sicuro da dove salpare verso l’avventura che porta a Mauritius.
Lo stesso resort è già un tripudio di colori, e per realizzare questo benvenuto cromatico un’esperta creative artist, Camille Walala, si è ispirata alle colorate case dei mauriziani. Salt of Palmar è una storia a sé nel bel mondo dell’isola. Perché è rispettoso dell’ambiente: prodotti a chilometro zero, coltivati nella loro farm o in aziende agricole locali, unici fornitori delle materie prime per i ristoranti, dove vengono utilizzati soltanto prodotti bio. Menu anche vegetariani e vegani.
Anche le colazioni sono à la carte per evitare ogni spreco. Stesse ragioni che hanno spinto il management a bandire la plastica monouso. Niente minibar in camera, niente televisione, possibilità per alcune categorie di camere di avere Netflix, ma solo su Ipad.
C’è piuttosto una libreria, con più di 300 titoli. Non un abbandono della tecnologia, perché le camere si aprono con la Salt app, ma ricerca di rapporti autentici fra le persone e con l’ambiente. Fra le tante attività proposte Brahama Meditation, Full Moon Yoga, Villages Discovery Bicycle Tour: rilassano, ma servono anche a migliorarsi e a regalare benefici che proseguiranno dopo la fine della vacanza. Un hotel diverso dagli altri.
Anche nella Equilibrium Spa, è l’unica nell’Oceano Indiano ad avere una stanza del Sale. E poi piscina, centro fitness, spiaggia privata, camere ampie e accoglienti: ma questo è normale. Salt of Palmar è diverso.